Nuove norme sui rifiuti tessili in UE

Nuove norme sui rifiuti tessili in UE

Nuove norme sui rifiuti tessili in UE

La presidenza del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla revisione mirata della direttiva quadro sui rifiuti, stabilendo obiettivi dell’UE per la riduzione degli sprechi alimentari entro il 2030 e misure a favore di un settore tessile che sia più sostenibile e produca meno rifiuti.

L’accordo deve ancora essere confermato dalle due istituzioni prima di poter procedere con l’adozione formale.

L’accordo provvisorio stabilisce norme armonizzate sulla Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) per le industrie tessili che saranno rese responsabili dei loro rifiuti e saranno tenute a finanziare la raccolta e il trattamento dei rifiuti attraverso il pagamento di una tariffa che dipenderà da quanto la progettazione del loro prodotto è circolare e sostenibile.

I colegislatori hanno convenuto di contrastare la sovrapproduzione di rifiuti tessili e le pratiche di moda rapida e ultrarapida, con l’obiettivo di evitare lo scarto di prodotti tessili che non sono ancora giunti al termine del loro ciclo di vita potenziale.

Gli Stati membri possono adeguare le tariffe pagate dai Produttori in funzione della loro durabilità e della durata di utilizzo dei loro prodotti.

L’accordo provvisorio assicura condizioni di parità, includendo tutte le imprese nell’ambito di applicazione dei regimi di Responsabilità Estesa del Produttore. Secondo tale quadro armonizzato, tutte le imprese, comprese quelle più piccole, avrebbero accesso alle risorse e alle infrastrutture necessarie per un adeguato trattamento dei rifiuti tessili.

Al fine di ridurre gli oneri amministrativi, per conformarsi a tali obblighi le microimprese disporranno di un anno supplementare dall’istituzione dei regimi di Responsabilità Estesa del Produttore (in totale, tre anni e mezzo dall’entrata in vigore delle nuove norme).

Quali sono i prossimi passi?

L’accordo provvisorio è stato raggiunto dalla presidenza del Consiglio e dai rappresentanti del Parlamento europeo, sulla base dei mandati conferiti dalle rispettive istituzioni. L’accordo provvisorio dovrà ora essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento, prima di essere sottoposto alla messa a punto giuridico-linguistica.

A seguito dell’adozione formale, gli Stati membri dell’UE avranno fino a 20 mesi per aggiornare le rispettive legislazioni nazionali in modo da attenersi alle nuove norme.

La Commissione dovrà riesaminare e valutare i diversi aspetti della direttiva quadro sui rifiuti, tra cui:

  • il finanziamento dei regimi di Responsabilità Estesa del Produttore
  • i possibili obiettivi in materia di rifiuti tessili (entro il 2029)
  • il ruolo della produzione primaria nella generazione di rifiuti alimentari, l’impatto dei cambiamenti nei livelli di produzione
  • eventuali obiettivi aggiornati in materia di riduzione degli sprechi alimentari per il 2030 e il 2035 (entro il 2027)

 

Fonte: www.consilium.europa.eu