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Raccolta differenziata rifiuti tessili

Raccolta differenziata dei rifiuti tessili: pubblicato il Rapporto dell’UE

L’Agenzia Europea dell’Ambiente ha recentemente pubblicato l’ultimo rapporto sulla gestione dei rifiuti tessili.

Il documento, tra i vari punti, evidenzia che solo il 12% dei residui tessili in Europa viene raccolto separatamente, mentre la maggior parte finisce in discarica o incenerito; l’Italia è sotto il 15%, mentre il dato di Lussemburgo e Belgio è 50%.

Questi dati mostrano un panorama a luci e ombre, in cui si attende l’entrata in vigore della direttiva sulla Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) per cambiare passo.

 

I punti qualificanti della ricerca sono:

  • Nel 2020 l’UE ha generato circa 6,95 milioni di tonnellate di rifiuti tessili, pari a 16 kg a persona, di cui solo 4,4 kg sono stati raccolti separatamente per il riutilizzo e il riciclaggio, mentre la restante parte (11,6 kg) sono stati conferiti nei rifiuti domestici misti.

 

  • Del totale dei rifiuti tessili, l’82% era costituito da rifiuti post-consumo, mentre il resto erano scarti tessili generati dalla produzione o tessili invenduti.

 

  • In alcuni degli stati membri dell’UE è già obbligatorio effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti tessili, ma l’aumento delle quantità raccolte non deve portare a una diminuzione della qualità del raccolto.

 

  • E’ necessario incrementare le capacità di selezione, smaltimento e riciclo dei rifiuti tessili per evitare il rischio che quantità significative di scarti tessili finiscano negli inceneritori, nelle discariche o vengano esportate in regioni al di fuori dell’UE.

 

  • L’armonizzazione delle definizioni e la rendicontazione obbligatoria relativamente alla quantità e alla gestione dei prodotti tessili usati e dei rifiuti sono necessarie per fissare gli obiettivi futuri e tenere monitorati i progressi del settore verso la circolarità.

 

Fonte: https://www.reteambiente.it