Normativa rifiuti tessili

Normativa rifiuti tessili

Scenario: da cosa scaturisce la necessità di una normativa per il settore tessile?

  • La produzione mondiale di prodotti tessili è quasi raddoppiata tra il 2000 e il 2015 e il consumo di capi di abbigliamento e calzature dovrebbe aumentare del 63 % entro il 2030, passando dagli attuali 62 milioni di tonnellate a 102 milioni di tonnellate nel 2030.

  • Nell’Unione europea il consumo di prodotti tessili, per la maggior parte importati, rappresenta attualmente in media il quarto maggiore impatto negativo sull’ambiente e sui cambiamenti climatici e il terzo per quanto riguarda l’uso dell’acqua e del suolo dalla prospettiva globale del ciclo di vita.

  • Ogni anno nell’UE vengono buttate 5,8 milioni di tonnellate di prodotti tessili, ossia circa 11 kg a persona, e a livello mondiale, ogni secondo l’equivalente di un camion carico di materiali tessili è collocato in discarica o incenerito.

  • L’abbigliamento rappresenta la quota maggiore del consumo di prodotti tessili dell’UE (81 %).

  • La tendenza nota come “fast fashion” o “moda rapida” – spinge i consumatori a comprare capi di abbigliamento di qualità inferiore e prezzi più bassi, prodotti rapidamente in risposta alla moda del momento. La domanda crescente di prodotti tessili alimenta l’uso inefficiente di risorse non rinnovabili, compresa la produzione di fibre sintetiche a partire da combustibili fossili.

  • Questi impatti negativi nascono da un modello lineare caratterizzato da tassi ridotti di utilizzo, riutilizzo, riparazione e riciclaggio fibre-to-fibre (a ciclo chiuso) dei tessili e che spesso non considera la qualità, la durabilità e la riciclabilità delle priorità nella progettazione e la confezione dei capi di abbigliamento. La dispersione di microplastiche dai tessili sintetici e dalle calzature durante tutte le fasi del loro ciclo di vita incrementa ulteriormente l’impatto ambientale del settore.

 

Normativa europea

Già all’interno del Pacchetto Economia Circolare, adottato dall’Unione Europea a luglio 2018, si accennava alla volontà di rafforzare il sistema di responsabilità estesa del produttore e definire le modalità di recupero di alcune categorie di rifiuti particolari, tra cui quelli tessili.

Il piano d’azione per l’economia circolare del 2020 e l’aggiornamento del 2021 della strategia industriale dell’UE hanno individuato i tessili come un settore in cui è necessario operare la transizione verso modelli sostenibili e circolari di produzione, consumo e commercio.

Strategia dell’UE per prodotti tessili sostenibili e circolari

Nel 2022 l’Unione Europea ha pubblicato la “Strategia dell’UE per prodotti tessili sostenibili e circolari” i cui obiettivi fondamentali sono:

  • Prolungare la vita dei prodotti tessili. Le fibre sono spesso mischiate con altre (come il poliestere con il cotone), il che rende il riciclaggio più difficile a causa della scarsa disponibilità di tecnologie che separino i rifiuti tessili per fibra.
  • Porre fine alla distruzione dei tessuti invenduti o resi. Ridurre l’elevata percentuale di restituzioni di capi di abbigliamento acquistati online, incoraggiare la produzione su richiesta e su misura, migliorare l’efficienza dei processi industriali e ridurre l’impronta di carbonio del commercio elettronico.
  • Lotta contro l’inquinamento da microplastiche. Ogni anno vengono rilasciate fino a 40.000 tonnellate di fibre sintetiche solo negli effluenti delle lavatrici.
  • Introduzione di obblighi di informazione e di un passaporto digitale dei prodotti.
  • Implementare la responsabilità estesa del produttore e promozione del riutilizzo e del riciclaggio dei rifiuti tessili.

 

Proposta di aggiornamento della direttiva rifiuti

Il 5 luglio 2023 è stata pubblicata una proposta di aggiornamento della direttiva rifiuti presentata dalla Commissione Europea che ha determinato, in Italia, uno slittamento dell’uscita del decreto relativo alla gestione degli obblighi in capo ai Produttori del settore tessile.

Gli elementi fondanti della “Proposal for a targeted revision of the Waste Framework Directive” sono:

  • Ogni anno nell’UE vengono raccolti separatamente fino a 2,1 milioni di tonnellate di capi di abbigliamento e prodotti tessili per uso domestico destinati al riciclaggio o alla vendita sui mercati mondiali del riutilizzo, pari a circa il 38 % dei prodotti tessili immessi sul mercato dell’UE. Si ritiene che il restante 62 % sia smaltito nei flussi di rifiuti misti.
  • La responsabilità estesa del produttore può incoraggiare la progettazione di prodotti che promuove la circolarità durante l’intero ciclo di vita dei materiali e tiene conto del fine vita dei prodotti.
  • Vari Stati membri dell’UE hanno già previsto o stanno valutando l’introduzione dell’EPR per i tessili, visto l’obbligo, ai sensi della legislazione dell’UE in materia di rifiuti, di istituire una raccolta differenziata dei rifiuti tessili entro il 1º gennaio 2025.

 

Normativa italiana

Rispetto agli altri paesi europei, l’Italia è molto avanti in termini di applicazione concreta di quanto previsto dal Pacchetto: l’obbligo di raccolta differenziata dei rifiuti tessili è infatti già in vigore, anticipando i tempi stabiliti dall’UE, che ne ha previsto l’introduzione dal 2025, ed esistono già Decreti e Regolamenti in merito alla Responsabilità Estesa del Produttore.

Ad oggi sono state pubblicate due bozze dello Schema di Decreto Ministeriale per l’introduzione di un regime di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) applicato al mondo dei tessili.

La seconda, di giugno 2023, è in stand-by nell’attesa della pubblicazione della Direttiva UE.

 

Sistema EPR

Come già avviene in altri ambiti, quali quello delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche e delle Pile e Accumulatori, anche nel settore tessile, la nuova normativa europea introduce il principio della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR). 

In base a questo principio, i soggetti della filiera dei prodotti tessili che producono e immettono sul mercato le categorie di prodotti finiti di abbigliamento, calzature, accessori, pelletteria e tessili per la casa, sono tenuti a farsi carico del finanziamento e della organizzazione della raccolta, dell’avvio a preparazione per il riutilizzoriciclaggio e recupero dei rifiuti derivanti dai prodotti tessili.

Per tutti gli approfondimenti, consulta la pagina delle FAQs

Per ricevere maggiori informazioni in merito alla normativa, contattaci su: tessile@erp-recycling.org